L’Olio di Cartoceto

L’Olio di Cartoceto

Olio extravergine di oliva di Cartoceto

tartufo bianco

Uno dei prodotti Marchigiani più conosciuti è l’olio d’oliva extravergine, quello di Cartoceto è attualmente l’unico olio extravergine DOP (Denominazione di Origine Protetta) delle Marche, un riconoscimento meritato non solo per la sua storia ma anche per la sua particolare miscela di oli monovarietali pregiati quali la Raggiola, il Leccino e il Frantoio, quest’ultimo non è un errore di battitura si chiama proprio così, come il nome del luogo in cui normalmente avviene la molitura dell’oliva, si tratta di una varietà proveniente dalla Toscana.
Altri oli monovarietali minori vengono poi aggiunti a questa miscela: la Raggia e il Pendolino anche definito Moraiolo.
Il risultato è un olio dalla struttura forte, dolce e ricco di aromi, il primo che si avverte è quello dell’erba appena tagliata, un fruttato molto intenso, il sapore è dolciastro e per alcuni tendente alla mandorla.

Il valore di quest’olio extravergine è dato oltre che dalla qualità e dalla varietà delle olive, anche dal metodo di raccolta, una fase estremamente importante che se operata senza i giusti accorgimenti, potrebbe compromettere l’intera qualità del prodotto.

Le olive vengono raccolte principalmente a mano, mediante l’impiego di rastrelli, al massimo è consentito l’utilizzo di specifici utensili pneumatici o elettrici dai tentacoli gommati che vibrando permettono la raccolta in minor tempo, non sono ammessi però altri metodi come ad esempio lo scuotimento che compromette la salute della pianta. Il tempo è un altro fattore importante di cui tener conto, le olive devono raggiungere il frantoio entro due giorni dalla raccolta e non possono sostare più di qualche ora in frantoio, qualsiasi odore forte esterno potrebbe inquinare l’aroma delle olive, quindi anche l’ambiente deve essere protetto. L’estrazione dell’olio viene effettuata a freddo, con precisi tempi di gramolazione ed è inoltre vietato il metodo di trasformazione noto come “ripasso” e durante la trasformazione è vietato usare prodotti chimici o biochimici.
L’olio viene poi filtrato mediante l’utilizzo di macchinari meccanici e attraverso i fiscoli, vengono ancora chiamati così i filtri rotondi e forati al centro, che un tempo erano realizzati in fibra di cocco, oggi per motivi igienici si utilizzano dei diaframmi circolari in fibra sintetica, che non permettono la proliferazione di muffe e che inoltre vengono sostituiti ogni anno a inizio stagione, verso ottobre.
L’olio viene poi raccolto e conservato in botti di acciaio inox fino all’imbottigliamento.

L’olio extravergine di Cartoceto è un ottimo condimento ricco di vitamina E, come ormai tutti sanno questa vitamina è un potente antiossidante, contrasta infatti l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento delle cellule.

Provatelo sul pane bruschettato alla brace e sfregato leggermente con un po’ di aglio fresco, sale e pepe, la bruschetta con l’olio di Cartoceto è buona anche da sola ma è ottima per accompagnare zuppe di pesce o di legumi, speciale per condire le insalate, ma di certo va sempre assaporato crudo, la sua bontà va gustata al naturale!

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