La Storia

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Fano

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Ubicata nella piana costiera tra i fiumi Arzilla e Metauro, Fano è stata segnata indelebilmente dal passaggio di due civiltà: quella romana e quella malatestiana. Le poderose mura innalzate da Roma, le architetture medievali, rinascimentali e barocche, gli scorci tipici di un ambiente peschereccio conferiscono alla città un’impronta del tutto particolare.
Importante colonia romana sotto Augusto, Fano nel Medioevo vide il dominio dei Bizantini, Longobardi e Franchi, finché nel 999, passò alla Chiesa di Roma. Per lungo tempo libero comune, la cittadina venne conquistata dai Malatesta alla fine del XIII secolo. Tornata di proprietà della Chiesa dopo la metà del 400, subì il cattivo governo di vicari incapaci di sedare i continui disordini civili.

Un giro di mura circonda ancora parte dell’area romana, delimitata a sud-est da via Garibaldi e impostata sul tipico sistema ortogonale. La nascita dell’attuale piazza XX Settembre come cuore civico risale all’età comunale. Fano acquistò un nuovo aspetto religioso-militare soprattutto grazie agli ordini mendicanti, che edificarono i loro conventi all’interno della città e grazie ai Malatesta, che si dedicarono all’ampliamento delle mura. Del sistema difensivo malatestiano ci resta purtroppo solo il tratto verso il mare e la Rocca; gli altri lati sono stati demoliti nel nostro secolo.

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Le mura augustee, interrotte da torrette cilindriche, si saldano al grande arco di  Augusto in chiaro travertino, e lasciano posto anche a un’entrata minore, la “Porta della Mandria”, suggestivo rudere che ci introduce nei giardini pubblici.
Testimonianze di un mondo di “potenti”  raccoglie invece il centro storico, che ci fornisce materiale per un completo viaggio attraverso la storia dell’architettura: dal Medioevo del palazzo della Ragione, al Rinascimento del Palazzo Malatestiano, al tardo barocco di  Palazzo Montevecchio. La vasta piazza con il palazzo della Ragione, oggi Teatro della Fortuna, la Torre Civica Nuova (1949) e la fontana scolpita sarebbero già di per sé un esempio della varietà stilistica che investe tutta la città.

La Fano Romana
La visita della Fano romana comincia con l’arco di Augusto, da sempre simbolo della città, la cui data di realizzazione risale al 9 d.C. Si prosegue poi per le mura Augustee, volute appunto da Augusto e arrivate a noi intatte nei suo due terzi. La tappa successiva è la visita all’area archeologica scoperta sotto la chiesa ed il convento di S. Agostino, dove si possono ammirare imponenti mura alternate a colonne, finestre e piccoli archi. Inoltre una sezione del museo civico all’interno del Palazzo Malatestiano è dedicato all’epoca romana con reperti e ritrovamenti dell’epoca.

La Fano Malatestiana
La Fano malatestiana comincia con la Porta Maggiore (davanti all’Arco Augusto) realizzata nel 1227 da Pandonlfo III Malatesta e poi restaurata e modificata in numerosi interventi. Alla Porta Maggiore si è poi unito in epoca fascista il Bastione del Nuti (dal nome del famoso architetto fanese Matteo Nuti). Fin dagli anni 30 la zona è stata adibita a giardini pubblici, conosciuti come i “Giardini Roma”. Lungo la via Arco Da Augusto si trova il Duomo, cattedrale in stile romanico dedicata a Santa Maria Assunta, la Cattedrale, del XII secolo, è una notevole testimonianza romanica e sulla facciata risalta il bel portale sormontato da rosone. All’interno della chiesa si trova anche un antico organo a canne del 1909, restaurato e perfettamente funzionante. La terza tappa di questo percorso approda al Palazzo del Podestà che si affaccia su Piazza XX Settembre, conosciuto anche come Palazzo della Ragione, edificato nel 1299 in pietra e laterizi è aperto da quattro armoniose quadrifore e oggi ospita al suo interno il Teatro della Fortuna. Una doverosa visita merita questo teatro all’interno del Palazzo, originariamente costruito a metà dell’ottocento, è andato completamente distrutto durante la guerra mondiale; in seguito è stato ricostruito e restaurato mantenendone intatti gli stili e i decori neoclassici, la sua riapertura è datata 1998 e da allora è possibile assistere ad una ricca stagione teatrale.  La tappa successiva del tour alla scoperta della Fano malatestiana è la visita alle tombe di Paola Bianca Malatesti e di suo marito Pandolfo III Malatesti, magnifici bassorilievi tardo gotici ornano queste tombe poste all’interno della ex Chiesa di San Francesco, insieme alla tomba di Bonetto da Castelfranco, medico di corte. La Fano malatestiana termina con la visita al Palazzo e alla Rocca. Al primo si accede attraverso l’Arco Borgia-Cybo, Il Palazzo Malatestiano (XIV-XVI secolo) è costituito da vari edifici ed è caratterizzato da un’ala porticata con magnifiche bifore di cotto e una parte con loggia forse disegnata dal Sansovino, la bella corte è oggi sede di rappresentazioni teatrali. Mentre la Rocca, edificata da Sigismondo I Malatesta, è posta in zona difensiva con ampio fossato e oggi è possibile visitare solo alcune sale espositive.

La Fano Rinascimentale
Il percorso rinascimentale si compone di 5 tappe, la prima è la Chiesa di San Michele (oggi sconsacrata) e la Loggia con portico a 5 archi su colonne, situata accanto all’arco di Augusto del quale ha probabilmente riutilizzato alcuni frammenti marmorei.
Successivamente si arriva al sontuoso Palazzo Martinozzi,  edificato dalla famiglia Martinozzi nel 1564, bellissimo palazzo con una imponente facciata costruito sulle macerie dell’antica Chiesa di San Maurizio, di cui ancora si possono scorgere evidenti tracce.
Camminando lungo le mura difensive malatestiane si giunge al Bastione Sangallo,  progettato da Luca Sangallo nel 1552 il bastione è impreziosito da un importante stemma pontificio.
La visita prosegue presso la Chiesa e il chiostro di San Paterniano, dedicati al patrono del paese, realizzati nel XVI secolo, la chiesa custodisce le reliquie del santo.
L’ultima doverosa tappa è alla Chiesa di Santa Maria Nuova che conserva importanti opere pittoriche, tra le quali la pala del Perugino raffigurante la Vergine in trono, la cui parte inferiore – la predella – è stata attribuita da alcuni a Raffaello Sanzio.

La Fano Barocca
La Cappella Nolfi si trova all’interno della Cattedrale e venne data in concessione ai patrizi Guido e Cesare Nolfi che dal 1604 la trasformarono in una cappella fastosa, ricca di decorazioni e affreschi.
La Fontana della Fortuna si trova in Piazza XX Settembre, è un’ampia vasca in marmo con leoni che celebra la dea bendata che dava alla città il suo nome più antico: Fanum Fortunae. La statuetta di bronzo della dea bendata che domina la fontana non è che una copia, mentre l’originale è oggi esposta al Museo Civico.
Il Settecentesco Palazzo Montevecchio è una tappa obbligata, visto che si tratta di uno dei più grandi e imponenti palazzi patrizi di Fano, uno sfarzoso edificio caratterizzato da una grande finestra al primo piano sopra il portale d’ingresso e da una notevole  scalinata di gusto scenografico.
La Chiesa di San Pietro in Valle chiude il percorso, si tratta di una delle più belle chiese barocche nelle Marche, degne di nota sono la decorazione della cupola e le numerose tele oggi conservate nella pinacoteca.

I Musei Civici

Il Museo Archeologico e la Pinacoteca sono ospitati all’interno del quattrocentesco Palazzo Malatestiano. All’ingresso della Pinacoteca, salendo la scalinata ci si imbatte subito nella statua originale della Dea Bendata una volta posta ad abbellimento della vasca della fontana della Fortuna. La pinacoteca si trova al primo piano del palazzo ed è suddivisa in tre sale dove si possono ammirare opere di Michele Giambono, Giovanni Santi, Il Guercino, Palma il Giovane, Simone Cantarini, Giovanni Francesco Guerrieri, Mattia Preti e dei Fanesi Bartolomeo e Pompeo Morganti. Il museo raccoglie opere che partono dal XIV secolo fino ad arrivare al XX secolo, sia provenienti da scuole locali che bolognesi, romane e venete. Il museo si conclude con una sezione dedicata alle ceramiche datate dal XIV al XIX secolo e alla numismatica.

Il Museo Archeologico si trova invece al piano terra del palazzo malatestiano, prima di entrare nelle svariate sale espositive gli ospiti sono accolti da un magnifico mosaico in bianco e nero raffigurante una pantera del II sec. d.C. . Il percorso si snoda lungo 6 sale differenti che ripercorrono il periodo preistorico, protostorico e romano, si possono ammirare manufatti in pietra, oggetti di uso domestico, anfore, statue, bassorilievi, mosaici in bianco e nero e resti di pavimentazioni in terracotta.

 


 

Lo sapevate che…

Fano è citata nella Divina Commedia, nel canto V del Purgatorio, in alcune terzine che riportano la vicenda di Uguccione del Cassero, magistrato di Fano che conobbe probabilmente Dante a Firenze durante la battaglia di Campaldino contro i Ghibellini di Arezzo.
Uguccione venne assassinato mentre cercava di raggiungere Milano, di cui era diventato Podestà. A causa della sua morte cruenta, Dante lo colloca al Purgatorio.
La tomba di Uguccione del Cassero si trova nella Chiesa di San Domenico a Fano, sotto la protezione della Madonna del Latte.

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